Una notizia che cambia tutto

Ne senti parlare. Senti storie di altre persone. Per empatia ti immedesimi e ti chiedi come deve essere. Ti chiedi cosa queste persone hanno provato. Dopo un primo momento di disagio, scrolli le spalle e, vedendo la cosa lontana da te, pensi: "A me non capiterà".
Questo è quello che ho pensato io mille e mille volte sentendo parlare di malattie terribili come tumori, malattie autoimmuni e altre cose che non auguro a nessuno.
Beh, 5 anni fa succede a me. Arriva una diagnosi. Il medico non sapeva come dirmelo. Sclerosi multipla.
Mi casca il mondo addosso in appena 10 secondi.
La mia testa inizia a cercare scappatoie e possibili soluzioni. Un modo per dimostrare che il medico si è sbagliato, insomma queste cose non possono capitare a me.
Nessuna scappatoia. Nessun errore. Solo la consapevolezza che.. sì, stavolta tocca a me.
Inizio a prendermela con il mondo e con le persone che ho accanto e che mi vogliono bene e che, di certo, non hanno colpa per quello che mi è accaduto. Per fortuna avevo (e ho) accanto persone meravigliose tra cui mia moglie che ha subito accolto la notizia come una opportunità piuttosto che una condanna.
All’inizio questa idea dell’opportunità non l’ho presa affatto bene, anzi, mi ha fatto arrabbiare non poco. Ma col senno di poi, la ringrazio. Aveva colto qualcosa che io ho iniziato a comprendere solo più tardi: la consapevolezza che la salute non è scontata. La salute che abbiamo oggi va non solo coltivata ma anche valorizzata. Non sappiamo se e quanto durerà.
Con il tempo ho capito che vedere i problemi come opportunità rende il viaggio nettamente migliore.
E se stai attraversando qualcosa di simile
anche solo in parte voglio dirti che non sei solo!
Decido quindi di fregarmene iniziando a fare sport come mai avevo fatto prima. Inizio con la mountain bike. Poi continuo con le gare di spartan race e infine con la corsa.
Col tempo sblocco risultati che non pensavo sarei stato in grado di raggiungere. Prendo consapevolezza del fatto che io non sono la mia malattia. Che posso fare tutto quello che voglio.
Io di certo, nella sfortuna, sono stato fortunato. Non ho mai avuto sintomi troppo debilitanti. Ho sempre potuto permettermi di fare tutto.
Questa notizia mi ha svegliato. Mi ha scaraventato fuori dalla mia zona di comfort. Mi ha messo davanti alle mie paure più profonde. Mi ha fatto capire chi erano le persone su cui potevo e posso contare. Mi ha fatto crescere.
Sono stati 5 anni intensi, alti e bassi come nella vita di tutti. Mi sono chiesto mille volte se ne valesse la pena. Continuare ad avere effetti collaterali legati ai farmaci per una condizione di incertezza perpetua. Non sono mai arrivato a darmi una risposta ma ragionando ho cominciato a fare mia questa visione: La vita non è quello che ti accade, ma come tu decidi di reagire a ciò che ti accade.
Dai MOVAT!
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